Food & Beverage

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2023-09-18T10:39:55+02:00
RFID per l'agro-alimentare

Il settore agro-alimentare, espressione per antonomasia del Made in Italy, trova nell’RFID lo strumento tecnologico ideale per preservare la qualità e la sicurezza del prodotto, quindi l’appeal del marchio a favore dell’anti-contraffazione, e migliorare in efficienza i processi di lavorazione, in virtù anche della normativa che stabilisce l’obbligo di tracciare il prodotto in una logica da monte a valle (dal produttore fino al punto vendita) e viceversa: tutto ciò confluisce nella  valorizzazione economica dell’intera filiera, tra cui il monitoraggio dell’avanzamento di produzione, l’analisi della capacità produttiva e della qualità dei fornitori (qualità, puntualità, etc.).

Le continue evoluzioni dei sistemi RFID aprono nuovi scenari di mercato: è il caso degli smart fridges di prodotti freschi (es. verdure) o convenience, che integrando la nuova e malleabile Locfield Antenna®, svolgono inventari in tempo reale e generano importanti vantaggi anche per il consumatore:
– è garantita la disponibilità del prodotto giusto, nel posto giusto e al momento giusto,
– è possibile controllare la data di scadenza del cibo/bevanda ed eliminare i prodotti deteriorati, 
– è prodotto solo il necessario, riducendo in modo significativo la quantità di alimenti deteriorati – quindi gli sprechi – e ottimizzando tempi di consegna dei prodotti per riempire gli scaffali dei negozi.

Monitoraggio della produzione e della movimentazione dei prodotti, spesso corredata anche di sensori di temperatura per una corretta conservazione del bene, e logistica sono quindi gli ambiti applicativi più frequenti, dove la rilevazione automatica, ossia hand-free, e massiva dei beni, anche se racchiusi all’interno di un cartone o confezione, sono capacità tecniche e quindi prestazionali dell’RFID percepite con particolare valore.

Ma la soluzione tecnologica può generare maggiori benefici quando abbraccia una visione open-loop e quindi esce fuori dal sito produttivo, con i tag RFID apposti sul prodotto/imballo (dipende dal suo valore) che ne seguono il ciclo di vita lungo la catena distributiva fino al punto-vendita, in un’ottica di protezione dell’originalità del bene ed eliminazione di percorsi distributivi alterati (mercato grigio in primis).

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