RFID GIT – Global Inspection Tracking: automazione industriale declinata in robotica ed RFID per la tracciabilità delle operations
RFID GIT Kuka Robots

Settore Applicativo

RFID per l’automazione di processo industriale

Settore di Mercato

RFID per il manufacturing

Tecnologia

RFID Passiva in banda UHF

Rivenditore

Global Sensing SrL – www.globalsensing.it

RFID GIT by Global Sensing

 

 

Soluzione tecnologica completa

RFID GIT – Global Inspection Tracking 

Hexagon Logo_smallRFID GIT è l’applicazione di avanzata automazione industriale che racchiude già nel nome i suoi tratti distintivi: acronimo di Global Inspection Tracking, RFID GIT traccia infatti in modo automatico con l’RFID lo stato di avanzamento della produzione, in cui robot intelligenti dialogano con i prodotti, operando e movimentando le componenti soggette a testing verso le macchine CMM (Coordinate Measuring Machine).

La Smart Factory si concretizza così grazie alla collaborazione dei 3 player tecnologici: Global Sensing,  specializzata nella progettazione e sviluppo di sistemi integrati per il monitoraggio continuo e per l’automazione della produzione, Hexagon Metrology, leader della metrologia industriale, e KUKA Robotics, uno dei più grandi costruttori di robot industriali a livello mondiale. 

Dagli input delle esigenze all’output della soluzione tecnologica

RFID GIT nasce nella cornice del manufacturing per tracciare in modo automatico lo stato di avanzamento dei processi operativi e gestionali, seguendo il ciclo di vita dei prodotti nella fabbricazione industriale: intersecando 3 filoni tecnologici vitali nell’automazione industriale,  i sistemi software per il monitoraggio continuo, la robotica e le macchine di  metrologia, con l’RFID, la soluzione trova così molteplici sbocchi applicativi, tra cui l’industria aeronautica ed aerospaziale, la produzione automotive, di elettrodomestici ed energia, l’industria pesante e medicale, la meccanica di precisione e l’industria ferroviaria.

RFID GIT Smart Factory

L’input a questa innovazione tecnologica è racchiuso in una parola-chiave, flessibilità: il plus di valore apportato dall’RFID e dalla sua attitudine a rilevare in automatico il work-in-progress del processo, identificando il singolo e preciso pezzo da collaudare (sia come part number che come serial number), consiste infatti nel rendere flessibile un sistema che, se basato su altre tecnologie di identificazione, opera invece in modo rigido.

«Il sistema di tracking affida al robot il compito di caricare e scaricare il pezzo dalla macchina di misurazione, impegnata nel collaudo dimensionale» spiega Levio Valetti, Marketing e Communication Manager di Hexagon Metrology «Tipicamente si tratta di sistemi rigidi, perché il pezzo da misurare è quasi sempre lo stesso: introducendo l’RFID nel processo produttivo, ogni singolo pezzo è dotato di una propria identità elettronica grazie al tag che, dialogando con la macchina di misurazione, permette di rendere variabile le operazioni della macchina stessa».

Ad ogni pezzo movimentato dal robot corrisponde infatti un preciso collaudo dimensionale delle componenti di produzione industriale, quindi precisi check e parametri da rispettare, che la macchina di Hexagon Metrology deve compiere: perno di questo processo di controllo dimensionale è la disponibilità, lo scambio e la condivisione delle informazioni, sia quelle provenienti dall’esterno che quelle raccolte con l’RFID dalla stessa macchina di misurazione, trasmesse poi in tempo reale via cloud oppure via rete wireless aziendale al server centrale e qui fruibili in qualsiasi momento.

L’utilizzo della tecnologia RFID contribuisce così alla totale automazione del processo di testing dimensionale: il ciclo di misura si svolge in modo completamente automatico, con le operazioni di handling dei componenti testati eseguite da un robot antropomorfo di KUKA Roboter.
In particolare, il tag RFID è apposto sull’oggetto da controllare e, riconosciuto dal reader collegato al sistema, permette di avviare automaticamente la procedura relativa a quel preciso oggetto, di recuperare dal database i part program di controllo per gli specifici componenti identificati, di prelevare il pezzo con il robot KUKA posizionandolo sulla CMM, di procede al controllo dimensionale e rimuovere il pezzo a fine ciclo ciclo e di indirizzarlo verso i successivi step di processo. 

Tutti i dati e i report di misura sono poi archiviati automaticamente nel repository di sistema.

Le tappe operative della soluzione tecnologica

RFID GIT Smart FactoryRFID GIT è progettata in una logica flessibile e variabile in base alle specifiche esigenze di ogni processo, quindi alle caratteristiche del ciclo di lavorazione: il sistema può assistere l’intero ciclo, dalla creazione dell’oggetto sino alla consegna al cliente finale, che grazie all’RFID ed alle informazioni racchiuse nella memoria del tag può così agevolmente monitorare l’uso del prodotto, programmando ad esempio in tempo utile la manutenzione ex-post l’installazione.

Le fondamenta di RFID GIT poggiano infatti sugli iniziali requisiti progettuali: esperienza nel testare e poi scegliere gli apparati  ed i componenti di sistema, cura nella messa a punto della specifica installazione on-site e competenza in ambito BPR (Business Process Reegineering) nell’integrare la soluzione nel contesto informativo/gestionale per assicurare i minimi impatti organizzativi e il massimo ritorno di investimento.

Emblema della forte carica innovativa grazie alla collaborazione tra player tecnologici con competenze mirate su specifiche componenti della filiera produttiva, RFID GIT testimonia anche una visione avanzata dell’automazione e controllo di processo, in un’ottica IIoT (Industrial Internet of Things): connessione, convergenza e collaborazione, per creare processi più integrati e una tracciabilità e rintracciabilità delle informazioni condivise, il tutto proiettato verso un continuo miglioramento delle operazioni e relativi servizi.
RFID GIT non è quindi un semplice sistema di manipolazione e misurazione del prodotto, ma una soluzione tecnologica più evoluta e flessibile, aperta al mondo tramite lo scambio di informazioni.

Benefici

Riduzione dei tempi di lavorazione e degli errori, continuità tecnologica del processo (non alternato fra linee di produzione automatizzate e interventi manuali di operatori), monitoraggio del processo e flussi ICT in tempo reale sono le performance distintive più apprezzate di RFID GIT.

«Sfruttando pienamente le capacità dell’RFID di rilevazione in modo massivo, univoco ed involontario degli oggetti, siano essi singoli prodotti o lotti (es. pallet)» precisa Tommaso Andrea Parisi, General Manager di Global Sensing «la soluzione si estende oltre la linea di produzione, per coinvolgere anche le successive fasi di vita del prodotto, quindi la logistica e la distribuzione, fino ad arrivare alla consegna presso il cliente finale, attitudini queste gestite dalla nostra proposta completa RFIDSpeed».

Architettura RFID

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L’architettura RFID integrata da Global Sensing nella soluzione RFID GIT – Global Inspection Tracking opera in banda UHF ed è composta dal Long Range Reader LRU1002 collegato alle antenne 270/270 (o 160/160, in base alle necessità progettuali): tra le peculiarità tecniche del controller RFID, spicca l’alta sensibilità che si traduce in un range più accurato ed omogeneo di rilevazione dei tag, poiché riduce quasi a zero il fenomeno tipico nella banda UHF dei “buchi di lettura”.

Sul versante tag, invece, RFID GIT si avvale di diversi tipologie di tag, tra cui smart label Alien Squig, conformi allo standard ISO 18000-6, Gen2 con all’interno l’ultima generazione di chip chip Higgs® 4 ed Ironside Micro, ideali per essere apposti sui prodotti metallici da rilevare in produzione.