Fashion

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2020-09-24T16:32:39+02:00
RFID nel fashion

Produzione, distribuzione, punto vendita: sono questi i “macro-anelli” che formano la catena del fashion e l’RFID trova in ciascuno il suo contesto implementativo per generare valore, ancora più grande se l’applicazione segue il prodotto lungo l’intera filiera in una logica open-loop.
Il capo d’abbigliamento o l’accessorio, dalla scarpa al gioiello, dotato di una propria ed unica identità elettronica (il tag RFID) raccoglie così lungo il suo ciclo di vita le informazioni utili per monitorarne lo stato di avanzamento di lavorazione, soprattutto se affidata in outsourcing, per gestirne la logistica ed il posizionamento nello smart store, dove l’RFID abilita una pluralità di funzioni non solo nel back-office (in primis inventari per mantenere scorte equilibrate), ma anche nel front-office, declinandosi in Internet of Things e Realtà Aumentata per donare al consumer una shopping experience di emozioni.

Sulla base delle esperienze nel comparto fashion condivise con gli Integrator Partner, ecco alcuni dati che sintetizzano gli esiti dell’RFID:

  • nel magazzino centrale di Sandro Ferrone, la tracciabilità automatica e massiva dei capi ed accessori da parte del varco RFID ha subito un abbattimento dei tempi, passando dai precedenti 10 minuti circa agli attuali 6 / 7 secondi (per 100 capi),
  •  nelle Gioiellerie Matranga l’inventario con l’RFID dei circa 12.000 preziosi è passato da 24 ore/uomo (con cadenza trimestrale) a 1 ora/uomo (con cadenza settimanale), con una riduzione di tempi del 96%,
  • in Animo, la gestione della produzione e spedizione delle collezioni stagionali con l’RFID ha generato l’eliminazione degli errori umani e, quindi, delle controversie sulle spedizioni ai dealer.

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